Anche se la Medicina delle Catastrofi è materia masticata dagli addetti ai lavori, si sta definendo da oltre 20 anni l’insieme delle competenze che possono essere impiegate in caso di disastro.

L’Università di Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie non prevede ancora moduli specifici sulla medicina delle catastrofi e anche all’interno delle Scuole di Specialità le nozioni vengono fornite a macchia di leopardo, senza una linea di condotta comune sul territorio nazionale. Diversi sono invece i corsi in materia ormai disponibili, da webinar monotematici, a master su scala nazionale ed internazionale, fino a dottorati di ricerca, che però limitano la diffusione della materia solo a chi decide di approfondire le proprie conoscenze, trascurando il concetto che un disastro potrebbe capitare in qualsiasi contesto, e agire in maniera consapevole e mirata in certe situazioni comporta la messa in sicurezza di un numero maggiore di vittime.

L’ARES considera la formazione in medicina delle catastrofi uno dei pilastri che regge l’associazione e i volontari più esperti si occupano di trasmettere le nozioni acquisite ai volontari più giovani, ma non solo, la formazione prevede anche corsi teorico-pratici ed esercitazioni a vari livelli, al fine di ottimizzare ed omogeneizzare le procedure nelle fasi di operatività.

Spesso alcuni sanitari si iscrivono all’ARES con la volontà di approfondire le proprie conoscenze sulla medicina delle catastrofi, oltre che di partecipare ai soccorsi di eventi calamitosi. Capita anche che dei sanitari, con competenze già acquisite in altri percorsi, scelgano l’ARES per poter mettere in pratica queste competenze, sia in eventi formativi che sul campo.

ARES studia e diffonde tra i propri associati le prassi di intervento in caso di catastrofe